La città rituale Roma e le sue cerimonie in età moderna

La città rituale

Roma e le sue cerimonie in età moderna

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A Roma, in età moderna, il cerimoniale riflette al contempo la complessità e la duplicità del potere papale, spirituale e temporale. Il cerimoniale regola le feste strettamente religiose, quelle scandite dal calendario liturgico annuale, e gli eventi ricorrenti, come l’apertura delle Porte sante per il Giubileo o i riti d’interregno. Le grandi occasioni rituali relative alla persona del pontefice (elezione, incoronazione, possesso, esequie) presentano una loro marcata specificità ma evolvono anche in coerenza con i riti di sovranità dei monarchi e principi europei. Assume, inoltre, importanza crescente la regolamentazione dello svolgimento degli eventi di particolare rilievo politico, come il ricevimento degli ambasciatori o il conferimento di dignità ai principi cattolici. Dopo la cesura determinata dalla Riforma protestante, negli anni successivi al Concilio di Trento il papato riacquista autorità e prestigio e il cerimoniale diviene esaltazione – anche a livello simbolico e nella sua dimensione “teatrale” – del ruolo internazionale della Sede Apostolica. Il tema – finora poco indagato dalla storiografia su Roma, a differenza di quanto è stato fatto per altre realtà italiane ed europee – viene esaminato evidenziando l’interazione tra il papa-sovrano e la sua città.

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Sull'autore

Maria Antonietta Visceglia

Maria Antonietta Visceglia insegna Storia moderna all’Università di Roma “La Sapienza”. Per la Viella ha pubblicato La città rituale. Roma e le sue cerimonie in età moderna e ha curato Le radici storiche dell’Europa. L’età moderna e, con Francesca Cantù, L’Italia di Carlo V. Guerra, religione e politica nel primo Cinquecento.

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