I podestà sulle sponde del Rodano Arles e Avignone nei secoli XII e XIII

I podestà sulle sponde del Rodano

Arles e Avignone nei secoli XII e XIII

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Il governo del podestà è un’istituzione distintiva della civiltà comunale italiana. Come interpretare allora la sua diffusione e la sua rapida evoluzione in Provenza, nelle grandi città della bassa valle del Rodano? La storiografia italiana non ha mai tratto sufficientemente profitto da questa esperienza provenzale che, in verità, è durata solo qualche decennio prima della conquista da parte dei principi capetingi. Come è stato fatto per le città dell’Italia centro-settentrionale, è opportuno ripercorrere le vicende di Arles e Avignone attraverso l’esame degli organismi capaci di rivendicare prerogative di natura politico-amministrativa e dei diversi elementi della società cittadina. Il percorso dei comuni di Arles e Avignone, nonostante la breve durata, non condiziona solo la storia del basso Rodano tra XII e XIII secolo, ma influenza profondamente anche i secoli successivi, caratterizzati dalla dominazione delle monarchie angioine e pontificie. Se quello che accade in questa terra permette di relativizzare l’eccezione italiana, le vicende dei comuni del basso Rodano consentono anche di meglio comprendere il ruolo dei principi francesi e del papato avignonese, nella storia provenzale e in quella italiana.

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Sull'autore

Simone Balossino

Simone Balossino è maître de conférences in Storia medievale presso l’Université d’Avignon e si occupa, tra l’altro, di osservazioni comparative tra il mondo comunale italiano e le realtà urbane franco-provenzali. Tra le sue pubblicazioni, la curatela, con G. Garbarino, del volume L’Organizzazione ecclesiastica al tempo di S. Guido (XI secolo) (Acqui Terme 2007).

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